È come se da un momento all’altro
già sulla strada
mi dovessi svegliare dicendo:
«Perdio! mi sono dimenticato la vita a casa».
Profilo facebook di Roberto Maggiani Pagina twitter di Roberto Maggiani Pagina instagram di Roberto Maggiani Pagina youtube di Roberto Maggiani
È come se da un momento all’altro
già sulla strada
mi dovessi svegliare dicendo:
«Perdio! mi sono dimenticato la vita a casa».
Profilo facebook di Roberto Maggiani Pagina twitter di Roberto Maggiani Pagina instagram di Roberto Maggiani Pagina youtube di Roberto Maggiani

Notizie » Il Fascino dell’Infinito

Proposta di lettura [Libri] 18/02/2025 13:37:09

Riflessioni di Lidia Popa sulla poesia di Roberto Maggiani


L’infinito, così ampio e insondabile, è un tema che ha sempre catturato l’immaginazione umana. Maggiani ci invita a riflettere su come la nostra mente, nonostante la sua capacità di concepire l’infinito, spesso trovi conforto e significato nelle piccole cose quotidiane: un albero, una rondine, un cane che abbaia. Questo potrebbe essere interpretato come un invito a trovare bellezza e significato nelle cose semplici e tangibili della nostra vita quotidiana, piuttosto che perderci nel pensiero dell’immenso e incomprensibile.

L’infinito è un concetto che sfida la comprensione umana. La mente tenta di afferrarlo, di dargli una forma, ma alla fine ritorna sempre alle cose concrete e familiari. Questo potrebbe suggerire che, nonostante il nostro desiderio di comprendere l’universo in tutta la sua vastità, siamo intrinsecamente legati al nostro ambiente immediato e alle esperienze quotidiane che danno forma alla nostra esistenza.

L’impraticabile pensiero

Di universo in frasca
qualcuno sospira nell’intorno
della casa : è lo spazio che ci basta
{a cosa serve l’infinito? › ↓

La mente lo prova
[larg(o_o)stretto che sia]
come fargliene una colpa?

:pensa e ripensa
ma ogni tre iterazioni
converge a un albero a una rondine
o a un cane che abbaia

e lì si ferma – non va oltre...}
l’infinito stringe i fianchi.


(dal libro POSCIENZA di Roberto Maggiani, Il ramo e la foglia edizioni, 2024)

Roberto Maggiani ci porta in un viaggio filosofico attraverso i meandri dell’infinito con la sua poesia “L’impraticabile pensiero”. La riflessione che emerge è affascinante e ricca di suggestioni, invitando il lettore a considerare il rapporto tra la mente umana e l’infinito.

Analisi Critica:

Struttura e Stile:
La poesia si presenta con una struttura fluida e frammentata, riflettendo l’impossibilità di afferrare completamente l’idea dell’infinito. Maggiani utilizza un linguaggio evocativo e simbolico, con immagini che richiamano la quotidianità, come l’albero, la rondine e il cane che abbaia. Questo contrasto tra l’infinito e il concreto è uno degli elementi più potenti della poesia.

Temi:
Il tema centrale è l’infinito e la difficoltà della mente umana di concepirlo pienamente. Maggiani suggerisce che, nonostante i nostri sforzi, ritorniamo sempre alle cose familiari e tangibili. Questo può essere visto come una riflessione sulla natura limitata della nostra comprensione e sul bisogno umano di trovare significato nelle piccole cose.

Tono e Atmosfera:
Il tono della poesia è riflessivo e meditativo, con un sottofondo di malinconia. Il verso “qualcuno sospira nell’intorno della casa: è lo spazio che ci basta” suggerisce un senso di rassegnazione, come se l’autore accettasse che lo spazio limitato che occupiamo sia sufficiente per noi, nonostante la vastità dell’infinito.

Significato:
L’infinito, pur essendo un concetto astratto e difficile da afferrare, stringe i fianchi della nostra comprensione, costringendoci a confrontarci con i limiti della nostra mente. Maggiani sembra suggerire che trovare bellezza e significato nelle cose semplici della vita quotidiana sia una risposta valida a questa sfida esistenziale.

“L’impraticabile pensiero” è una poesia che stimola la riflessione e la contemplazione. Maggiani, con il suo stile unico, riesce a evocare immagini potenti che rimangono impresse nella mente del lettore. È una lettura che invita a considerare i limiti della nostra comprensione e a trovare conforto nelle cose semplici che ci circondano.

Contrasto tra Infinito e Finito:
Maggiani pone una domanda provocatoria: “A cosa serve l’infinito?” La risposta implicita sembra essere che, sebbene l’infinito possa apparire affascinante e misterioso, la mente umana è più incline a trovare significato nelle cose finite e tangibili. Questo contrasto tra il concetto astratto dell’infinito e le realtà concrete della vita quotidiana è un tema centrale nella poesia.

Iterazione e Convergenza:
La poesia parla di “tre iterazioni” che portano sempre alla stessa conclusione: un albero, una rondine o un cane che abbaia. Questo processo di iterazione e convergenza suggerisce che, nonostante la mente umana cerchi di esplorare l’infinito, alla fine ritorna sempre agli stessi elementi familiari. Questo può essere interpretato come una metafora della limitatezza della comprensione umana e della tendenza a trovare conforto nelle cose conosciute.

La Mente e il Suo Limite:
“L’infinito stringe i fianchi” è un’immagine potente che sottolinea la tensione tra la vastità dell’infinito e i limiti della mente umana. Maggiani sembra suggerire che la mente, pur essendo capace di concepire l’infinito, è intrinsecamente limitata nella sua capacità di comprenderlo completamente. Questo può portare a un senso di frustrazione, ma anche a un’accettazione dei limiti umani.

Riflessione Filosofica:
La poesia invita a una profonda riflessione filosofica sul significato dell’infinito e su come la mente umana interagisce con esso. Maggiani non offre risposte definitive, ma piuttosto incoraggia il lettore a esplorare questi temi complessi attraverso il linguaggio poetico. La riflessione su come la mente “pensa e ripensa” ma alla fine si ferma su elementi concreti può essere vista come un invito a trovare bellezza e significato nelle piccole cose della vita quotidiana.

“L’impraticabile pensiero” è una poesia che stimola il pensiero critico e la contemplazione. Roberto Maggiani, con il suo stile evocativo, riesce a creare un’opera che invita il lettore a esplorare i limiti della propria comprensione e a riflettere sul rapporto tra infinito e finito. È un testo che continua a risuonare e a provocare pensieri ben oltre la sua lettura.

Lidia Popa
Roma 16 febbraio 2025

🔍 approfondisci: guarda il video della poesia su fb »
📖 visita la pagina del libro