È come se da un momento all’altro
già sulla strada
mi dovessi svegliare dicendo:
«Perdio! mi sono dimenticato la vita a casa».
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Libri » Forme e informe

Autore: Roberto Maggiani
Poesia (Poesia)
Lingua: italiano
Formato: copertina flessibile
Dimensioni: 149x210 mm
pp. 24
Anno di edizione: 2000
Edizioni Gazebo

6,00 €

In copertina: fotografia di Ariel Mendieta, Visione parziale dell’interno dell’anima di Arthur Rimbaud, Venezia, 1999

In copertina: fotografia di Ariel Mendieta, Visione parziale dell’interno dell’anima di Arthur Rimbaud, Venezia, 1999

Prefazione di Maria Grazia Lenisa
VERSO FORME MISTERIOSE

Un concerto di voci giovani e vibranti anima la Collana Gazebo, diretta da Mariella Bettarini e da Gabriella Maleti. Esso riesce a commuovere le pietre, perché non sempre la letteratura è poesia e quanto meno la poesia abita la letteratura, ma se ne va randagia e libera. È quindi la rara collana un’oasi di sosta per destini che possono rientrare nel discorso di una poesia letteraria oppure perdersi, magari per essere ritrovati come preziosi reperti.
Restasse, fra miliardi di anni, questa collanina, vestita da collegiale, pulita, limpida! Indicherebbe un percorso gioioso di poesia senza steccati.
Capirebbero qualcosa i posteri della nostra vita d’ogni giorno, dell’amore, della gioia di riunirsi insieme non per fare “mafia” letteraria. Allora saranno certamente dimenticati gli ospiti di Costanzo, i piagnistei, la poesia senza poesia, e salterà fuori magari un librino magico come quello di Roberto Maggiani. Non che il Giovane abbia intenzione di dire: sono un grande poeta, esprimo il mio tempo. Semplicemente e con umiltà egli esprime la sua anima e coniuga ingenuità e sapienza, cerca dall’informe le forme della vita, del mondo...
Ma questa sua farfalla di carta, inviata ad un elenco di nomi, troverà eco nelle anime? È un fascicolo così leggero ed insieme così ‘nutriente’, vale a dire che fa ingurgitare sapienza come piccole gocce d’acqua.
Proviamo ad immaginare un dialogo tra una eventuale figura paterna, detentrice di un potere anche letterario, e Roberto.
Rifacendosi a Re Lear, il vecchio dice: “Pure tu vedi come gira il mondo... “. Ma il ragazzo risponde con Gloucester: “Lo intendo attraverso i sentimenti”. È un conflitto di generazioni!
Se la Collana Gazebo ha scelto Maggiani, è vero anche il contrario: che Maggiani si trova bene in questa Collana tanto da esprimere gioia, entusiasmo e che intorno a Mariella Bettarini e a Gabriella Maleti cresce un vivaio di poesia.
Il titolo del volumetto Forme e informe deliberatamente crea uno iato tra poesia e poetica, ma è risolto a favore della poesia con una tale naturalezza e levità come lo spuntare d’un fiore che è miracolo complesso e semplice.
Né inganni il richiamo al “fanciullino” della nota che è poi il puer aeternus che può abitare qualsiasi età. Maggiani, nel riferimento all’infante che gorgoglia i primi suoni, risale alla sorgente materna del linguaggio fino al raggiungimento della parola ricca e tonda come serbatoio di meraviglie: qui è il pervenire alla Poesia, traendo armonia dall’informe.
Il poeta nomina l’essere ed il sacro nel significato delle forme che sono, sì, quelle naturali: pietre, sole, acqua; sa, per altro, che la forma limita l’eterno in uno spazio-tempo. / Il corpo delimita lo spirito in un luogo. / Noi conosciamo attraverso la forma. / Cristo è la forma di Dio.
Maggiani riconosce che è proprio l’informe col suo mistero a creare l’armonia e gli opposti cadono l’uno sull’altro.
Per il giovane poeta l’iniziazione comincia dalla solitudine e la ricerca ha carattere religioso. Il significato di forme e informe implica la dialettica creatura umana-Dio, limite e illimite, sconfinando verso forme misteriose, e la poesia non vi pare proprio una di queste?
Maria Grazia Lenisa


Nota dell’autore:
Sono poesie (spero) uscite dall’anima, come pietre gettate improvvisamente da una mano sconosciuta su un terreno sconnesso e impreparato. Ho trattenuto e annotato tutto ciò che sono riuscito a trattenere e annotare; ciò che non è scivolato lungo l’erta dell’ignoranza e della distrazione. Ho riportato quel che ho visto: forme limpide sotto il cielo e il sole; forme scure e aguzze; forme inesperte, come inesperto sono io. Ho scritto con la passione di un bambino di pochi mesi, che vuole parlare ma emette soltanto versi strani e incomprensibili, però vuole comunicare lo stesso perché è appassionato, perché qualcosa si sta evolvendo e materializzando, perché sta elaborando il mondo e vuole dirlo e un giorno lo dirà bene solo se saprà rischiare ora, dicendo male. Così sono state scritte queste parole nate dalla passione - improvvisa e misteriosa, codificata nell’anima - per le forme, la loro essenza, il segreto della loro esistenza, l’ignoto da cui provengono, i loro silenzi enigmatici che racchiudono il mistero dell’essere e del non essere nel reale.
R.M.

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Una recensione:
Poeta e studioso di fisica, dà forma a una scrittura il più delle volte rapida, essenziale, quasi prossima all’aforisma e all’essenzialità del concetto. La poetica che muove questi versi è costantemente tesa, inoltre, all’espressione spirituale, alla formulazione di un messaggio che sappia mostrare appieno le difficoltà e le contraddizioni delle vicende dell’anima…si tiene distante da una lirica pura e semplice; cerca, piuttosto, di mettere in luce la sintesi delle proprie riflessioni.
Marco Amendolara, sulla rivista Nuovo Sud 1-15/06/2000